Maometto
Maometto (in arabo محمد, detto pure Muhammad o Mohammed, ma anche Mahomet (nato secondo alcune fonti probabilmente il 20 aprile dell'anno 570 alla Mecca e morto nel 632) fu l'ultimo ed il principale profeta dell'Islam.
Rampollo di un'importante famiglia di mercanti, quella degli Hashemiti, Maometto nacque alla Mecca, principale centro commerciale e meta di pellegrinaggio della penisola Arabica, ove ebbe occasione di entrare in contatto sin dalla più tenera età con le comunità ebraiche e cristiane allora ivi presenti.
I numerosi viaggi intrapresi per via dell'attività mercantile familiare gli diedero occasione di ampliare in maniera significativa le sue conoscenze in campo religioso e sociale, finché nel 600, avendo sposato la ricca e colta vedova Khadigia, poté dedicarsi a questi temi in maniera pressoché esclusiva.
Nel 610 cominciò a predicare una religione monoteista, basata sul culto di Allah. Nel 622 l'ostilità dei mercanti, che temevano di veder danneggiati i propri interessi, lo costrinse a fuggire a Medina. Il 622 divenne l'anno dell' egira (= fuga) e segnò l'inizio dell'era islamica.
Inizialmente Maometto si ritenne un profeta della religione ebraica, ma la comunità ebrea di Medina non lo accettò. Nonostante ciò, Maometto predicò a Medina per otto anni. Nello stesso tempo, con i suoi seguaci respinse gli attacchi dei meccani, preoccupati dagli attacchi condotti contro le carovane dirette alla Mecca. Nel 630, Maometto era ormai abbastanza forte da marciare sulla Mecca e conquistarla. Due anni dopo Maometto morì.
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